Impara dagli altri! L'Italia abolisce la censura cinematografica

Impara dagli altri! L'Italia abolisce la censura cinematografica


Il 5 aprile, ora locale, il Ministro della Cultura italiano Dario Franceschini ha firmato un decreto per l'abolizione del sistema di censura cinematografica. Il compito principale di verificare gli operatori è il Comitato di classificazione dei film della Direzione del cinema e degli audiovisivi del Ministero della cultura. la corretta classificazione delle opere cinematografiche consente ai produttori o ai distributori di auto-categorizzare le opere cinematografiche.


Il rapporto ha sottolineato che la nuova legge italiana sulla classificazione dei film stabilisce che la classificazione dei film deve tenere conto della protezione dei bambini e dei minori, in particolare la sensibilità di tutte le fasce d'età, e classificare i film in base al pubblico di destinazione. Comprese le opere non adatte a bambini di età inferiore ai 6 anni, le opere vietate ai minori di 14 anni e le opere vietate ai minori di 18 anni.



Ansa Nicola Borrelli, Direttore della Direzione Generale del Cinema e dell'Audiovisivo del Ministero della Cultura italiano, ha dichiarato che il nuovo comitato di classificazione delle opere cinematografiche sarà guidato dall'ex presidente del Consiglio di Stato italiano, Alessandro Pajno, con un totale di 49 membri, inclusi film Esperti riconosciuti nei settori dell'istruzione, dell'educazione e della protezione dei giovani e della comunicazione sociale.



Borelli ha detto che sarà compito del Comitato di Classificazione dei Film verificare la correttezza della classificazione proposta dagli operatori cinematografici. Il comitato ha anche personale designato dalle associazioni dei genitori e dalle organizzazioni per la protezione degli animali per proteggere i contenuti sensibili come i minori e gli animali.



Secondo i rapporti, alla fine della seconda guerra mondiale, il sistema di censura dei film italiani era basato sull'antifascismo e rafforzato la legislazione. Nel 1962, quando il governo di centro-sinistra avviò le riforme, alcune restrizioni furono rimosse e furono sequestrate opere cinematografiche ritenute indecenti in conformità con i requisiti del codice penale. Sebbene i film italiani abbiano un sistema di censura, film di grandi dimensioni come "L'ultimo tango a Parigi" e "120 giorni di Sodoma" sono stati ancora distribuiti nelle sale italiane quell'anno.



La nuova legge sul cinema promulgata dall'Italia nel 2016 ha abolito il sistema nazionale di censura dei film attuato nel 1962, e ha invece consentito a produttori e distributori di classificare i film stessi secondo standard pertinenti. Se vengono riscontrate violazioni di leggi e regolamenti, il governo esaminerà e interverrà.

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